Uomo delle nevi e ingegnere. Uomo da malga e da politecnico. Ruvido ma sensibile, schietto ma profondo. È Pasquale Canclini, il barone di Bormio 2000, la vedetta della Stella Alpina (la pista che spiana proprio dove c’è il suo ufficio): controlla ogni angolo della ski area bormina ma per la Stelvio un compito determinante, particolare, unico.
Canclini: uomo della neve da 30 anni
Da trent’anni alla corte di Bormio Ski, dal 2000 è il responsabile dell’innevamento. Sigaro toscano fra le labbra dalle prime ore del mattino, casco e maschera, radio gracchianti appiccicate ovunque, telefoni. Giacca e cappello sempre e comunque, dentro o fuori: al massimo una cerniera da tirare su e giù per giustificare pesanti escursioni termiche.
Pasquale monitora, studia, analizza, decide. «Bormio ha una finish area situata a 1200 metri, un’altezza non sempre innevata dal punto di vista naturale per metà dicembre. Così siamo obbligati a sforzi impegnativi per mettere la pista Stelvio in condizioni eccellenti anche quando la neve non cade copiosa dal Ciuk fino al traguardo».
Questa stagione il freddo che permette ai cannoni di fare neve programmata è arrivato appena sette giorni fa. «Così sono stati posizionati addirittura 20 cannoni solo nell’ultimo terzo di pista Stelvio e in neanche quattro giorni abbiamo preparato il pendio di Coppa del Mondo alla perfezione.
C’è stato negli ultimi due inverni un potenziamento del sistema della neve programmata. D’altronde per essere sicuri, e soprattutto professionali, abbiamo scelto di innovare questo aspetto cercando di avere materiale in pista più efficace e che riesce a sparare neve anche in condizioni di freddo marginale.
A dire la verità poi non ne abbiamo avuto necessità; le temperature, in particolare la notte negli ultimi giorni, si sono abbassate notevolmente», ancora il dottore delle nevi.
Pista Stelvio: c'è l'ok della FIS
In poco tempo ben 40.000 metri cubi di neve hanno ultimato le ultime picchiate della pista Stelvio e in questo mondo la Federazione Internazionale Sci, l’ente che sovrintende la Coppa del Mondo, ha dato il via libera per il doppio appuntamento di Bormio con la discesa e il superG del 28 e 29 dicembre, l’ultima tappa italiana della Coppa del mondo maschile della stagione 2018/2019.
Come si presenta al momento il pendio?
Chiosa Pasquale: «Sicuramente non c’è parecchia neve sulla pista, così il terreno fa venire fuori ogni gibbosità, piega, onda, ruga, ogni aspetto morfologico insomma. Mancano quindici giorni alla rassegna però, può nevicare e smussare in questo modo il terreno. Certo, ad oggi, la pista appare ancora più difficile. Anche se a conti fatti, al di là del terreno che gli atleti avranno sotto gli sci, la pista Stelvio rimane, proprio a detta dei ragazzi, il pendio più estenuante del circo bianco».