Esplorare la Valtellina alla scoperta delle sue storie misteriose
La Valtellina è ricca di leggende, alcune molto curiose, che arricchiscono la cultura locale e attirano molti turisti. Durante un weekend o una vacanza a Bormio e dintorni è possibile fare escursioni per scoprire i luoghi in cui sono nate le tante tradizioni popolari.
Vediamo tre miti davvero particolari, in cui si mescolano storie vere e fantasie che riecheggiano ancora oggi tra le montagne e le valli.
Draghi in Valtellina e Valchiavenna
Un tempo i draghi fecero tappa in Valtellina e Valchiavenna lasciando un'impronta indelebile nella storia locale. Secondo la leggenda, alcuni massi erratici, come il Sas da l'öof che si erge maestoso lungo il sentiero tra Nogaredo e Piazza Caprara nel comune di Samolaco in Valchiavenna, sono in realtà le loro uova pietrificate.
Il drago è protagonista anche di un’altra leggenda. Tra le meraviglie della Valtellina, sulla rupe di Roccascissa a Berbenno di Valtellina, si erigeva un importante castello che, nel corso del tempo, passò in eredità a Goffredo De' Capitanei, il quale giurò allo zio che questa fortezza non sarebbe mai stata utilizzata come strumento di oppressione, ma la sua ambizione lo portò a compiere un gesto che avrebbe avuto conseguenze nefaste:
Decise di porre un drago di ferro sulla cima della torre del castello, un chiaro simbolo del suo potere e della sua grandezza.
Tuttavia, la punizione per la sua presunzione non si fece attendere e si rivelò crudele. Il drago, magicamente animato nel frattempo, iniziò a sputare fuoco su chiunque si avvicinasse al castello, compresi gli innocenti. La moglie di Goffredo, purtroppo, finì per essere vittima di un tragico errore, incenerita dalle fiamme del drago.
Le Streghe e i Falò di Ferragosto
Non tutti sanno perché ogni anno a Ferragosto si accendono falò in Valtellina. La leggenda ci riporta a quando le streghe popolavano questa regione alpina e nelle notti estive si davano appuntamento in un luogo conosciuto come "Acqua di Cofana" o "Cufana", sotto la maestosa cima del monte Pitalone, per fare un sabba intorno ad un grande fuoco.
La situazione cambiò quando un contadino accese molti falò per disorientare le streghe.
Nonostante il motivo originale si sia perso nel tempo, la tradizione dei falò estivi è rimasta, circoscritta alla serata del 15 agosto, per simboleggiare la continua difesa contro le insidie delle streghe e la celebrazione della luce che scaccia le tenebre.
La Leggenda dei Konfinà
Una delle leggende più caratteristiche del Bormiese narra la storia dei Konfinà, ovvero i “confinati”.
Questi sono gli spiriti dei defunti che hanno condotto una vita peccaminosa e che, per la volontà divina, sono condannati a una pena speciale. La loro condanna è quella di rimanere confinati nei luoghi più selvaggi e isolati delle montagne, in cui non fanno altro che battere le rocce con enormi mazze, un'attività senza fine che simboleggia la loro redenzione eterna.
Il loro allontanamento dalle persone serve a tenere lontano il loro spirito maligno. Tuttavia, è importante sottolineare che sono spiriti ancora in pena e che conservano la loro fede cristiana.
Bormio: una terra affascinante, tutta da scoprire
Le storie raccontate in questo articolo sono solo alcune tra le tantissime che rendono il territorio attorno a Bormio davvero affascinante.
Una vacanza nel bormiese stupisce sia in estate sia in inverno, perché ti permette di scoprire luoghi ed edifici storici, tradizioni e feste locali le cui origini risalgono alla notte dei tempi, la natura che ha ispirato e continua a ispirare leggende.
Le attività che possono riempire le tue giornate sono davvero tantissime e cambiano a seconda della stagione, ad esempio trekking e mountain bike nei mesi più caldi, sport sulla neve in quelli freddi.